Omodeo - Athermo - Metallo antifrizione originale

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Metallo antifrizione originale


Il metallo bianco ATHERMO costituisce una derivazione della lega ternaria Pb75-Sb15-Sn10 (ATRIPSIS CTV).  Mediante l’opportuna aggiunta di speciali elementi, abbiamo realizzato un miglioramento sensibile delle caratteristiche meccaniche e di scorrimento, allo scopo di rendere la lega stessa atta alla sostituzione, nei limiti del possibile, di quelle con elevato contenuto di stagno.

La micrografia del Metallo bianco antifrizione originale ATRIPSIS-ATHERMO mostra l’elevato numero di cristalli portanti, in confronto alle comuni leghe ternarie Pb-Sn-Sb esenti o con piccolo contenuto di rame.

Tale caratteristica può essere accentuata con speciali mezzi per l’applicazione della lega sui cuscinetti, e spiega la sua capacità di lavorare anche in condizioni di grande impegno.

Caratteristiche meccaniche, fisiche e tecnologiche

Il prodotto è costituito da materie prime di assoluta purezza.

  Numerose prove pratiche, anche di lunga durata, eseguite in molteplici campi di costruzioni meccaniche, hanno confermato in modo convincente l’idoneità di questo prodotto a rimpiazzare persino leghe con percentuale di stagno superiore all’80%, ritenute in precedenza insostituibili.

Applicazioni

Per le sue caratteristiche, per la purezza dei suoi componenti e i razionali procedimenti tecnici di preparazione, ATHERMO offre indiscusse prerogative di rendimento e durata ed è sempre più largamente utilizzato anche in applicazioni severe, purché non siano in gioco velocità di strisciamento molto elevate. Anche nei motori Diesel fissi, esso dà risultati così soddisfacenti, da essere raccomandato dai costruttori e riparatori più esigenti

Influenza degli elementi compositivi sulle leghe antifrizione a base di Piombo del tipo modificato

Antimonio
È l’elemento di indurimento primario che, da una parte, in soluzione solida nel piombo, conferisce sufficiente durezza alla matrice plastica; dall’altra, in combinazione con altri elementi, e in primo luogo con lo stagno, dà luogo alla formazione dei cristalli portanti della lega. Durezza e resistenza a compressione, ma anche la fragilità aumentano con il suo contenuto, mentre diminuiscono, a parità di contenuto di Stagno, le possibilità di liquazioni. Il contenuto di Antimonio può variare dal 13% al 18%, l’optimum essendo riconosciuto uguale al 15%.

Arsenico
Provoca modificazioni strutturali facilitando la dissoluzione del rame e la sua distribuzione uniforme nella lega e diminuendo le dimensioni dei cristalli portanti di Sb/Sn i quali, con l’aumentare dell’As tendono progressivamente ad assumere forma aciculare. Ma se ciò costituisce un vantaggio per fusioni che subiscono un lento raffreddamento, può all’opposto essere pregiudizievole per quelle a rapido raffreddamento in quanto una struttura eccessivamente fine di un antifrizione è causa di temperature di regime anormali nei cuscinetti. L’arsenico aumenta la capacità di mantenere la durezza a temperature elevate, ma altresì la fragilità e, oltre il 3%, la possibilità di liquazioni. La sua presenza può infine dar luogo a difficoltà per l’aderenza richiedendo a tale proposito particolari attenzioni. Il contenuto non supera generalmente l’1 %, l’optimum è compreso tra 0,2 e 0,5%.

Cadmio
Con l’aumentare del suo contenuto diminuisce il limite elastico mentre aumentano la durezza e la resistenza all’usura, ma anche la fragilità e l’ossidabilità della lega fusa. Il contenuto non supera generalmente l’1,%, l’optimum è compreso fra 0,2 e 0,5%.

Fosforo
Attenua in modo sensibile l’influenza sfavorevole dell’aggiunta di rame e di nichel sulla colabilità della lega che viene resa scorrevole a temperature non eccessivamente elevate, con conseguente riduzione della possibilità di ossidazione, liquazioni e volatilizzazioni del Cd e As, a prescindere dal fatto che il fosforo esercita già di per se stesso un’azione protettiva contro l’ossidazione. Il fosforo inoltre aumenta la durezza ma, se in eccesso, anche la fragilità. Il contenuto non supera generalmente lo 0,15%, l’optimum è dello 0,05.

Nichel
Aumenta la durezza, il limite elastico e in particolare modo la resistenza all’usura, mentre diminuisce la fragilità. Il punto di fusione si innalza rapidamente, tuttavia l’elevata temperatura di colata necessaria per una lega con elevato contenuto di nichel, può dar luogo a serie difficoltà e facilitare ossidazioni e liquazioni, nonché volatilizzazioni di As e Cd. Il contenuto non supera l’1%, l’optimum è compreso tra 0,2 e 0,5%.

Piombo
Entra in modo essenziale nella costituzione della materia plastica nella quale sono distribuiti i cristalli portanti.

Rame
Diminuisce la possibilità di liquazioni, innalza il punto di fusione ma, per contenuti superiori allo 0,5% aumenta la fragilità ed il coefficiente di attrito. Nessun sensibile miglioramento viene realizzato nella resistenza all’usura e, per percentuali inferiori all’1%, nella durezza e nel limite elastico. Il contenuto di rame non supera, generalmente, il 2%. L’optimum è compreso tra 0,5 e 1% ed è comunemente almeno doppio di quello del nichel.

Stagno
Col crescere del contenuto a scapito del piombo diminuisce la fragilità mentre aumentano durezza e resistenza a compressione ma anche la possibilità di liquazioni. Viene resa più fitta la distribuzione dei cristalli portanti e migliorate quindi le caratteristiche di scorrimento. Il contenuto di Stagno è variabile dal 5 al 15%, l’optimum è uguale al 10%.

Osservazioni sull’impiego del nichel e del cadmio

Nichel e cadmio vengono generalmente accoppiati. Mentre infatti entrambi questi elementi influiscono in senso favorevole sulla durezza e specialmente sulla resistenza all’usura, quest’ultima essendo una delle caratteristiche più importanti di un antifrizione, essi esercitano influenze opposte e in certo qual modo compensatrici per quanto riguarda altre caratteristiche meccaniche e relative al loro comportamento durante la rifusione.

Così, per quanto concerne il limite elastico e la fragilità (favorevole il nichel, sfavorevole il cadmio), la colabilità (sfavorevole il nichel, indifferente il cadmio nei limiti accennati), l’ossidabilità (sfavorevole il cadmio, indifferente il nichel).